Il sito nasce come riserva di caccia di Re Carlo ed è stato residenza reale per tre dinastie, ognuna delle quali ha lasciato un segno: i Borbone, i sovrani francesi, Giuseppe Bonaparte e Gioacchino Murat e i Savoia dopo l’Unità di Italia. Nel percorso si attraversano ambienti sfarzosi, come la Sala della Culla e il Salone delle Feste, e luoghi privati come l’Alcova pompeiana. Re Carlo nel 1734 aveva conquistato Napoli e Sicilia, e immediatamente dispose la costruzione del nuovo Palazzo Reale di Capodimonte: era la prima dimostrazione materiale della sua volontà di rendere il Regno a tutti gli effetti sovrano e indipendente dalla Spagna. Dal 1735 Re Carlo aveva dato disposizione per il trasferimento a Napoli delle collezioni farnesiane ereditate dalla madre Elisabetta Farnese.
Nel 1739 una commissione di esperti fu incaricata dal Sovrano di studiare la più idonea sistemazione di una parte delle raccolte giunte da Parma: si stabilì di riservare ai dipinti le sale esposte a mezzogiorno e verso il mare, perché più asciutte e meglio illuminate, mentre per i libri, le medaglie e gli altri oggetti furono scelte le cosiddette “retrostanze”, che affacciavano verso il bosco. Prima del saccheggio, operato dai napoleonici nel 1799, i dipinti ammontavano a ben 1783; infatti, oltre alla collezione farnesiana, erano già esposte le opere della collezione borbonica.
Dopo l’Unità d’Italia, il Palazzo Reale di Capodimonte viene riorganizzato con lo scopo di farne una Galleria di Arte Moderna. Dopo una serie di acquisti di dipinti e sculture di artisti viventi, la Galleria arriva a contare 605 quadri e 95 sculture. Il Ministero della Pubblica istruzione approva il progetto che prevede il trasferimento delle raccolte di arte medievale e moderna dal Museo Nazionale (attuale MANN) alla Reggia di Capodimonte, la cui Galleria era stata chiusa da anni. Infine, nel 1957 viene inaugurata la nuova struttura chiamata Museo e Gallerie Nazionali di Capodimonte.
Il Real Bosco, con i suoi 134 ettari e più di 400 specie vegetali, costituisce un’area verde incontaminata che si affaccia sulla città e sul golfo di Napoli. Grazie al clima mite e all’attività di rinomati botanici, qui si impiantarono molte specie rare ed esotiche. Tra i viali, disegnati con maestria dall’architetto Ferdinando Sanfelice, si dispongono 16 edifici storici tra residenze, laboratori, depositi e chiese, oltre a fontane e statue, orti e frutteti. Per il suo patrimonio storico, architettonico e botanico, il Bosco di Capodimonte è stato nominato nel 2014 il parco più bello d’Italia.
L’intervento di restauro ha riguardato una serie di lavori di sistemazione dei viali, piazzali e mura di cinta del Parco; inoltre, il restauro si conclude con il rifacimento degli impianti.