Il Palazzo Baronale Castriota, oggi conosciuto come Palazzo Marchesale De Luca, dal nome dell’ultima casata nobiliare che ne prese possesso nella seconda metà del XVIII secolo, insiste sul sito di un precedente castello. La realizzazione del nuovo palazzo segue i canoni stilistici delle splendide dimore che la nobiltà del Regno di Napoli aveva fatto costruire nella capitale partenopea.
Il prospetto centrale, definito da un alto cornicione da cui svetta il timpano della copertura a falde del salone centrale, si sviluppa su tre piani ed è spartito esattamente in due dall’asse verticale costituito dal portale di ingresso. Sul balcone balaustrato si affaccia la sala centrale del piano nobile e spicca lo stemma dei marchesi “De Luca”.
All’interno, gli ambienti si caratterizzano per un convenzionale susseguirsi di stanze voltate o con copertura piana in struttura di legno e incannucciato. Il giardino già attestato nel secolo precedente diventa un luogo ameno e di profondo misticismo. L’intero complesso è stato dichiarato di “interesse particolarmente importante” e sottoposto a vincolo di tutela. I lavori sono consistiti nel completo recupero del piano terra attraverso il rifacimento delle pavimentazioni in pietra leccese, il restauro delle murature interne e delle volte di copertura, la posa in opera di nuovi infissi ed il restauro dei portoni originali sia al piano terra che sul prospetto verso via Roma del primo piano, oltre alla realizzazione dei servizi igienici e degli impianti tecnologici.
Inoltre, sono stati restaurati tutti i prospetti del Palazzo ed è stato portato a compimento il consolidamento e il restauro delle torri e dei residui tratti di mura ancora dissestati. Particolare attenzione meritano sia l’ambiente una volta destinato a stalla, dove è stata mantenuta inalterata l’originaria pavimentazione in basoli ed è stata realizzata una passerella in corten e cristallo, ed il vano delle “carceri”, in cui sono stati restaurati i graffiti realizzati sulle pareti dai reclusi. Sull’ala est è stato riedificato, con linguaggio attuale, il volume preesistente, nel quale sono stati allocati i servizi igienici ed il vano ascensore, oltre che la scala di sicurezza, necessaria per rispondere alle misure di prevenzione degli incendi.
Elemento degno di nota è il rinvenimento in due vani del piano terra, sotto lo strato di pittura a calce che copriva le volte a botte, di affreschi a soggetto storico-mitologico, che sono stati riportati completamente alla luce e restaurati. Infine, grandi opere di restauro sono state eseguite per il giardino storico che hanno portato al recupero e alla rifunzionalizzazione del complesso del Palazzo Marchesale, consentendone in tal modo il reinserimento nel circuito di fruizione turistico-culturale del territorio.