Castel Capuano è tra i più antichi castelli di Napoli. Di origine normanna, è situato allo sbocco dell'attuale via dei Tribunali ed è stato sede del tribunale di Napoli. Il suo nome deriva dalla sua ubicazione a ridosso di Porta Capuana, che si apre sulla strada che conduceva all'antica Capua. La sua costruzione fu avviata nel 1160 per volere del re di Sicilia Guglielmo I, su un preesistente fortilizio di età bizantina. Edificato come fortezza fu poi ristrutturato da Federico II di Svevia nel 1240, e adattato a dimora regia per i periodi in cui il Sovrano era a Napoli.
Con l’avvento della dinastia angioina, Napoli diventò capitale del regno e Carlo I avviò la costruzione di Castel Nuovo, che diventò dimora reale preferita a Castel Capuano. Nella sua lunga storia, ha subito numerosi interventi di trasformazione e restauro che ne hanno profondamente cambiato la fisionomia: Federico II, ad esempio, ordinò di rifare le mura esterne, con l'apertura delle finte finestre della facciata principale. Il grande rifacimento commissionato da Don Pedro de Toledo lo privò del giardino e di tutti gli abbellimenti decorativi realizzati dagli Aragonesi. Al triennio 1856-1858 va ricondotta l'opera di modifica del castello più profonda: sotto la guida dell'architetto Riegler fu rinnovata la facciata principale e i balconi furono ritrasformati in finestre, scomparvero le arcate del pianterreno, fu costruito un marciapiede lungo tre lati e il Salone dei Busti, che aveva perso gli affreschi della volta a causa di infiltrazioni d'acqua, venne ridecorato.
L’intervento consiste nella riqualificazione e valorizzazione di alcune aree significative di Castel Capuano, da aprire alla pubblica fruizione, individuate lungo un percorso inedito ed innovativo per l’edificio. Questi spazi richiedono interventi di riapertura, con demolizione dei tompagni murari di chiusura, verifica, pulizia e svuotamento dai materiali ivi accumulati nel tempo e opere di impiantistica per renderli fruibili e visitabili. È altresì prevista la sistemazione di un’area dedicata al ristoro negli ambienti che affacciano direttamente sul cortile del Vaglio e del Vaglio Nuovo. Inoltre, è previso il ripristino del collegamento tra i cortili anche attraverso la torre angioina, originario ingresso al castello dal fronte orientale, rappresentata in numerose vedute storiche, completamente inglobata nelle strutture murarie aggiunte.
L’intervento si conclude con il restauro delle facciate del cortile del Vaglio nuovo e la riapertura di alcuni setti murari che hanno interrotto la continuità dell’ambiente più significativo, quello della Cappella grande delle Carceri, il cui restauro consentirà di comprendere i segreti iconografici ed artistici che sono celati al di sotto della pesante scialbatura a calce che copre le volte.