La casa di Augusto, situata nel versante sud-ovest del Colle Palatino, era la Casa dell’Imperatore. Essa si sovrappone al corpo di fabbrica della precedente residenza di Ottaviano, che viene notevolmente ampliata. La casa è suddivisa in una serie di ambienti in tufo articolati su due file che si addossano ad un robusto muro di contenimento. Ad ovest sono presenti un gruppo di stanze più piccole, con pavimenti in mosaico bianco e nero, destinate ad abitazione, mentre gli ambienti ad est, che si dispongono intorno ad una grande stanza centrale, sembrano rivestire funzioni di rappresentanza.
L’ala occidentale è caratterizzata da due piccole stanze che conservano la loro decorazione pittorica di secondo stile, databile intorno al 30 a.C.: una, denominata Stanza delle Maschere, ispirata alla scenografia teatrale, e la seconda chiamata “Stanza dei festoni di pino”. La zona pubblica orientale invece è caratterizzata da ambienti più grandi e riccamente rivestiti. L’altra ala della casa, ad est del peristilio, presenta altri ambienti come una grande sala colonnata con pavimento ad intarsio marmoreo e decorazione alle pareti; un piccolo ambiente quadrato ed infine la stanza denominata lo Studiolo di Augusto, decorata con pitture raffinate e con pannelli rappresentanti motivi vegetali e animali. Questo lato della casa era provvisto di una rampa che conduceva al Tempio di Apollo, voluto da Augusto.
L’accesso all’edificio, costruito su un terreno in pendenza, avviene oggi tramite un corridoio a piano inclinato, il cui pavimento è ancora coperto con il mosaico originale, a fondo bianco con tessere nere isolate, regolarmente disposte. Dal pianerottolo, che conserva anch’esso il mosaico originale bianco e nero, si passa in un cortile rettangolare con pilastri quadrati, di cui restano le basi, che dovevano sostenere una tettoia. Nel corso del tempo, la casa subì vari rimaneggiamenti per essere adattata a nuova funzione.
L’intervento ha riguardato il rifacimento dell’impianto elettrico e la gestione dei sistemi di illuminazione mediante un progetto illuminotecnico. La progettazione dell’illuminazione si è basata sul controllo dei valori dei diversi parametri illuminotecnici e delle grandezze fotometriche, rispettando i valori minimi di illuminamento prescritti dalla normativa vigente. Si è previsto l’uso di apparecchi con sorgenti LED di alta qualità ed aventi differenti temperature di colore (2700K, 3000K, 4000K e 5500K) dimmerabili, equipaggiati con ottiche differenziate (8°, 15°, 30°, 60°, ellittiche). Tali apparecchi sono quasi tutti alloggiati nel pacchetto della copertura, tranne alcuni moduli lineari che illuminano dal basso a luce radente.